Facciamo il punto sugli emendamenti riguardanti la Pesca in Apnea
Facciamo un po’ di chiarezza sull’iter dei provvedimenti di legge che ci interessano e che sono due, ben distinti.
1 – Progetto di Legge “Interventi per il settore ittico” (presentato da Oliverio, Catanoso, Caon), ovvero quello che vorrebbe introdurre una licenza di pesca in mare a pagamento. Questo provvedimento è stato ripresentato all’esame della Commissione Agricoltura della Camera il 6 ottobre come “testo base”.
Il 10 novembre sono state presentate dai vari parlamentari le proposte di emendamento a questo testo. Alcune di queste proposte erano state suggerite o “spinte” sia dalla FIPIA che dalla FIPSAS.
Il giorno 19 novembre 2015, nei resoconti dell’attività della Commissione, sono stati riportati gli emendamenti realmente presentati.
Con una certa sorpresa abbiamo visto che non tutto quello che è stato suggerito e ampiamente motivato, è stato recepito dai parlamentari. Ad esempio avevamo suggerito di mettere finalmente ordine all’art 128/ter del DPR 1639/68, quello che imporrebbe un barcaiolo a bordo quando si pratica la PIA con l’impiego di un mezzo nautico. Su questo argomento nel corso degli anni sono intervenute ben due circolari ministeriali che hanno chiarito che l’obbligo di barcaiolo a bordo si applica solo quando vi è la presenza di un apparecchio di respirazione (bombole max 10 litri). Sarebbe stato quindi facile modificare quell’articolo riportando semplicemente le conclusioni delle circolari ministeriali. Così non è stato e continueremo quindi a vederci comminare sanzioni per le quali dovremo fare un ricorso sicuramente vincente o muoverci portandoci dietro le copie delle circolari.
In ogni caso l’esame di questo PdL e quindi degli emendamenti, non è tuttora ripreso e se qualcosa si è mosso, si è mosso al di fuori dei luoghi visibili al cittadino.
2 – Il disegno di Legge S.1328 “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura” (approvato dal Senato)(C. 3119).
Questo disegno di Legge, nel suo articolo 29, riporta pedissequamente quanto contenuto anche nell’art. 29 del PdL “Interventi per il settore ittico”. Ora, il provvedimento già approvato dal Senato, è tornato alla Commissione Agricoltura per essere esaminato. Il 29 gennaio sono state quindi presentate le proposte di emendamento che saranno poi discusse.
Approfittando del fatto che l’art. 29 dei due provvedimenti prende in esame le sanzioni che sono normate dal dlgs 4/2012 e che su questo articolo intervengono diverse proposte di emendamento per la modifica delle sanzioni per la pesca professionale, sia la FIPIA che la FIPSAS hanno tentato di intervenire per far modificare anche le inique sanzioni che gravano sui PIA.
In sintesi, è stata proposta l’armonizzazione delle sanzioni per infrazioni analoghe commesse da PIA e da diportisti nautici. In particolare si è chiesto di abbassare la sanzione per la pesca in prossimità di spiagge frequentate, uniformandola alla sanzione prevista per il diportista nautico che navighi entro i limiti posti dall’autorità preposta. Si è chiesto anche di uniformare la distanza limite per praticare la PIA a quella prevista per la navigazione in prossimità delle spiagge.
Analogamente si è chiesto di uniformare la sanzione per i PIA in assenza di boa segnasub a quella comminabile al diportista che navighi a meno di 100 metri da una boa segnasub.
Anche in qiuesto caso vedremo quanti e quali degli emendamenti che sono stati suggeriti ai diversi membri della Commissione saranno stati realmente presentati. Quanto alla loro discussione, ed eventualmente al loro inserimento nel Disegno di Legge, è tutto un altro paio di maniche.
Ci riserviamo però di raccogliere i vari emendamenti segnalando chi li ha proposti o meno, e chi li voterà qualora entrassero in votazione.
Almeno avremo qualcosa su cui riflettere quando toccherà ai cittadini andare a votare.