Import / Export
Eravamo abituati a citare come virtuoso l’atteggiamento tenuto in Francia e Corsica nell’istituzione delle aree marine sottoposte a tutela. Vedevamo la realizzazione di sole aree di tutela integrale, di dimensioni adatte agli scopi di tutela e produzione di biomassa, ben controllate e, occasionalmente, poste in rotazione. La maggior parte degli impegni economici era diretta al controllo in mare e allo studio ambientale.
Questo contrasta con l’approccio italiano dove si pratica il vincolo di enormi aree, all’interno delle quali le zone a tutela integrale sono di dimensioni ridottissime, per non “disturbare” i potentati residenti e la pesca commerciale. In molti di questi “carrozzoni” la maggior parte degli impegni economici sono generalmente assorbiti dagli apparati di gestione. I controlli vengono demandati alle Capitanerie di Porto che non hanno risorse per effettuarli e che avrebbero anche altri compiti istituzionali.
Ma tutto il mondo è paese: i nostri amici della FCSMPassion ci informano che oggi stiamo riuscendo ad esportare in Francia il nostro modello di tutela ambientale: grandi aree marine sottoposte a tutela, piccole aree realmente tutelate, pesanti apparati burocratici che gestiscono i contributi statali e nei quali si possono collocare parenti, amici e politici trombati o rampanti.
Questo piacerà alla nostra classe politica. Stiamo migliorando l’export.
Speriamo di riuscire a completare l’esportazione di questo modello, ma esportarlo tutto, proprio tutto, compresi quelli che lo sostengono.