Istanza per la modifica del Regolamento del Parco dell’Arcipelago della Maddalena
La F.I.P.I.A., tramite la Delegazione Nord Sardegna, ha inviato ai responsabili ai vari livelli, un’istanza per la modifica del Regolamento del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena.
Le richieste vertono sulla riformulazione della suddivisione in zone, sulla possibilità di fruizione del mare per i turisti nautici, per i pescatori dalla barca e per i pescatori in apnea.
di seguito il testo dell’istanza:
Al Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
dott. Giuseppe Bonanno
lamaddalenapark@pec.it
Al Direttore dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
dott. Ciro Pignatelli
lamaddalenapark@pec.it
All’Assessore Regionale della Difesa dell’Ambiente
Avv. Andrea Mario Biancareddu
amb.assessore@pec.regione.sardegna.it
Al Presidente della Va Commissione permanente della Regione Sardegna
On. Paolo Terzo Sanna
5comm.agricolturambi@consregsardegna.it
Oggetto: Regolamento del PARCO NAZIONALE dell’ARCIPELAGO DI LA MADDALENA
La F.I.P.I.A., Federazione Italiana Pesca In Apnea, è un’associazione di promozione sociale, senza scopo di lucro, riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha per oggetto statutario la promozione e lo sviluppo dell’attività amatoriale/ricreativa della pesca subacquea in apnea, nonché l’osservazione, la conoscenza, la difesa e il recupero del mare e delle acque interne, alla possibilità di piena fruizione e libero godimento da parte della popolazione tutta.
E’ altresì scopo statutario di F.I.P.I.A. promuovere, attraverso lo strumento associativo, la partecipazione dei praticanti amatoriali della pesca in apnea alle istanze normativo/legislative, a tutti i livelli Istituzionali, che possano interessare l’oggetto statutario e gli obiettivi della Federazione.
Con riferimento all’oggetto di questa istanza, Le sottoponiamo la richiesta di voler considerare, nell’ambito delle Sue competenze, una revisione del Regolamento di Parco, nonché la ridefinizione della sua suddivisione in zone.
In proposito vorremmo sottoporre alla Sua attenzione alcune questioni che da anni creano malcontento tra le popolazioni rivierasche e che gravano anche negativamente sui turisti, sul turismo nautico e su tutta la pesca ricreativa.
La prima questione riguarda l’estensione delle zone di mare attualmente classificate come Ma (tutela integrale) che insistono, in particolare, sulle Isole delle Bisce, Li Nibani, Soffi, le Camere e Mortorio, isole che nella loro totalità non appartengono al territorio del Comune della Maddalena.
In tali zone il divieto di transito e ormeggio crea non pochi disagi al turismo nautico come più volte segnalato dai responsabili dei porti turistici, tra i quali ad esempio, quelli di P.to Cervo, P.to Rotondo, Punta Marana, Portisco.
Una più attenta disamina del reale impatto ambientale causato dalla nautica da diporto potrebbe condurre a una riduzione delle aree classificate “Ma”, non impattando in modo così drastico sulla possibilità di fruire di queste aree che interessano la gran parte del turismo locale.
Connessi alla questione dell’estensione di tali aree e della loro regolamentazione, sono da segnalare i notevoli disagi per chi pratica la pesca in apnea muovendo con un’imbarcazione dai molti approdi rivieraschi per recarsi nelle pochissime zone di mare in cui tale attività è consentita.
Infatti, il Regolamento riportato anche in: http://www.lamaddalenapark.it/…/zonizzazione-2012-web.pd, impone:
“Pesca sportiva subacquea
Omissis…. Ai soggetti non appartenenti alla categoria di cui sopra (i residenti di La Maddalena -ndr) è vietato lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività di pesca subacquea; è consentita, previa autorizzazione dell’Ente gestore, la detenzione e il trasporto di attrezzi adibiti alla pesca subacquea all’interno del Parco esclusivamente alloggiando i suddetti attrezzi, smontati, all’interno di appositi contenitori ermeticamente chiusi. …..Omissis”
Sia per i citati vincoli alla navigazione che impongono eccessive percorrenze da effettuarsi con l’imbarcazione per aggirare le attuali zone “Ma”, sia per la navigazione nelle zone “Mb”, questa declaratoria rende di fatto impossibile il rispetto delle clausole che prevedono lo smontaggio degli attrezzi da pesca e l’ermeticità dei loro contenitori. Notevoli disagi sono inoltre creati dalla necessità di ottenere un permesso presso l’Ente Parco per il semplice transito in zone Mb quando si hanno a bordo dei fucili subacquei.
Infine, senza entrare nel merito di come potrebbero essere soggette a interpretazioni plurime le definizioni di “smontaggio” ed “ermeticità”, suggeriremmo di eliminare il paragrafo o, al limite, richiamando la legge nazionale (DPR1639/68), reiterare l’obbligo che i fucili siano mantenuti scarichi e “genericamente” riposti una volta a bordo.
Un altro punto riguarda l’impossibilità per i non residenti o non nativi nei comuni di La Maddalena o Palau di praticare sia la pesca in apnea, sia la pesca da imbarcazione nelle aree azzonate come “Mb”. Questa ingiustificabile discriminazione che pesa sui residenti degli altri comuni rivieraschi, sui turisti, nonché sui moltissimi possessori di seconde case, crea ostracismo verso il Parco nel suo insieme, cosa che è da considerarsi anche un grave danno all’immagine dell’Istituzione stessa.
Chiediamo inoltre che venga chiarita la questione relativa alla fruibilità degli scogli di Mortoriotto per i quali la cartografia allegata al decreto istitutivo non permette un esatto riscontro:
Questi scogli sono probabilmente compresi nell’area del Parco marino, ma non sono sicuramente compresi nelle zone Ma o Mb come presentato nella legge istitutiva (in particolare il D.P.R. 17 maggio 1996) e nel regolamento di Parco (vedi: http://www.lamaddalenapark.it/download/documenti/zonizzazione/zonizzazione-2012-web.pdf).
Riteniamo quindi necessario che sia fornita chiaramente ai cittadini e alle Autorità preposte ai controlli l’informazione che al di fuori del limite dei 300 metri dalla costa Nord/Est di Mortorio la pesca ricreativa in apnea o dalla barca non è sottoposta ai vincoli posti per le zone Ma e Mb, ed è quindi praticabile nei limiti previsti dalle norme nazionali.
Certi che vorrete prendere in esame le questioni che poniamo con questa istanza, porgiamo i nostri cordiali Saluti.
Giuseppe Mossoni
Delegato F.I.P.I.A. Nord Sardegna
Fulvio Calvenzi
Presidente F.I.P.I.A.