La Federazione Italiana Pesca in Apnea (F.I.P.I.A.) riprende slancio
A dire il vero non si era mai fermata ma ha subito una forte riorganizzazione. Nel mese di novembre 2017 è stato eletto il nuovo Consiglio Nazionale composto dai Consiglieri: MARELLI ROBERTO, MONTAGNANI MAURIZIO, VIGGIANI MICHELE, TROTTA SAVERIO, SPARACCA FILIPPO, DILIGU SEBASTIANO e FIUMANI ALESSANDRO. Quest’ultimo è stato eletto all’unanimità Presidente nazionale.
La nuova dirigenza potrà contare su Roberto Marelli, ex presidente nazionale, che avrà il delicato compito di Segretario e di Tesoriere, a dimostrazione del fatto che si è trattato di un avvicendamento amichevole e non traumatico come avviene, purtroppo, in molte associazioni. Nella riunione non è mancato un elogio, anzi di più, a Fulvio Calvenzi, padre nobile della F.I.P.I.A., per il lavoro non solo che ha svolto ma che continua a svolgere, anche se “da dietro le quinte”.
Le linee guida della F.I.P.I.A. non sono mutate anzi verranno rilanciate con ancor più forza.
Nella F.I.P.I.A. troveranno casa quanti praticano individualmente la pesca in apnea a fini ricreativi e non agonistici, i Circoli di praticanti la PIA e quanti desiderano continuare a praticarla in uno spirito di pratica sostenibile, ricreativa, nel rispetto delle leggi e dell’ambiente.
I principi etici e di eco-sostenibilità della pesca in apnea che la F.I.P.I.A. propone sono noti a tutti i suoi affiliati, ma non è male ribadirli: uscire dalla ghettizzazione, far valere i valori della pesca in apnea ricreativa, parificare diritti e doveri per tutte le tecniche di pesca ricreativa, agire sui legislatori per contribuire alla formazione di norme sensate ed applicabili senza fraintendimenti, fare cultura scientifica per spazzare i pregiudizi che vedono la pesca in apnea ingiustamente accusata di essere causa dell’impoverimento del mare, partecipare alle istanze di programmazione e gestione delle aree marine già sottoposte a vincolo o di prossima istituzione.
Il neo presidente Fiumani nel suo ringraziamento per la fiducia concessagli dal Consiglio ha voluto sottolineare che la novità della sua elezione risiede proprio “nell’importanza che nel panorama italiano è la prima volta che si viene a creare una congiunzione fra due mondi: la caccia e la pesca che non hanno mai dialogato costruttivamente ma che in realtà sono accumunati dagli stessi principi e valori”.
Questi principi e valori oggi sono sotto attacco e se non si comprende che il pericolo è comune si corre il concreto rischio, non solo di venir ancora di più emarginati ma di venire “eliminati” con una serie di ingiuste restrizioni che porterebbero inevitabilmente alla nostra estinzione.
Questo è, pertanto, l’obbiettivo primario quello cioè di far conoscere alla società chi siamo veramente e l’utilità della nostra presenza per la tutela dell’ambiente. È un obbiettivo ambizioso ma è anche ora che i cacciatori ed i pescatori prendano coscienza del pericolo e facciano quadrato riappropriandosi di quelle battaglie ambientaliste che ci siamo fatti sfuggire di mano.