MEDAC: La licenza di pesca ricreativa deve essere gratuita!
Tanti di voi si chiederanno cosa è il MEDAC, ed è importante spiegarlo per capire che le sue raccomandazioni hanno un peso rilevante nelle politiche europee in fatto di pesca.
Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, formata da organizzazioni europee e nazionali, rappresentanti il settore della pesca (sia flotta industriale, sia piccola pesca artigianale, che il settore della trasformazione ed i sindacati) ed altri gruppi di interesse (tra cui organizzazioni ambientaliste, associazioni di consumatori e associazioni di pesca sportiva/ricreativa) operanti nell’area del Mediterraneo. Il ruolo del MEDAC è quello di predisporre non solo pareri sulla gestione della pesca e sugli aspetti socio-economici relativi alla conservazione della pesca nel Mediterraneo, ma anche fornire soluzioni tecniche e suggerimenti, tra cui raccomandazioni congiunte, su richiesta degli Stati membri.
Il 20 aprile scorso si è riunito per discutere di pesca ricreativa e ha espresso delle interessanti valutazioni toccando numerosi aspetti della questione, non ultimo il nodo della licenza che, come purtroppo ben sappiamo, è in fase di discussione e sembra proprio che vedrà la luce dal 1° gennaio. Guardacaso rispuntano fuori le stesse obiezioni che noi, e le altre associazioni della pesca dilettantistica, abbiamo sempre mosso.
Secondo il MEDAC una licenza nazionale a pagamento, che comunque andrebbe elaborata sulla base degli input dei portatori di interesse, avrebbe il vantaggio di produrre un discreto flusso di denaro, che però dovrebbe essere interamente reinvestito nelle politiche gestionali della stessa pesca ricreativa. Esattamente il contrario di quanto la nostra politica nazionale (PD in testa) intende fare, visto che il grosso dei fondi dovrebbe andare a finanziare direttamente la filiera della pesca professionale e visto che le associazioni di categoria sono state sistematicamente escluse da ogni dialettica.
Ma rincara la dose osservando che tuttavia, essendo la pesca ricreativa un’attività senza scopo di lucro, una licenza onerosa NON deve affatto essere considerata come l’unica strada possibile. Anzi, un sistema di licenze GRATUITE aiuterebbe indubbiamente nella corretta valutazione della dimensione del fenomeno “pesca dilettantistica” (la cui imprecisione ha sempre deposto a favore di ingiuste restrizioni ed esclusioni della stessa), senza dimenticare che un pescatore per praticare il suo hobby paga già abbastanza in termini di imposte dirette e indirette, oltreché di IVA sugli acquisti di attrezzature, carburante, natante e molto altro.
Che dire, si tratta dell’ennesima lezione ai vampiri politici nostrani che dimostrano di avere come unico obiettivo quello di spremere il pescatore dilettante per pagare il pizzo elettorale alle proprie lobby di appartenenza…