Stralciata la Licenza di Pesca in Mare a Pagamento, ma Restano tanti Dubbi
Riportiamo da Apnea Magazine la notizia: “Dopo aver preso visione della stesura definitiva del testo della manovra di bilancio 2019, possiamo confermare che l’articolo che istituiva la licenza di pesca in mare a pagamento è stato completamente stralciato.”
Non riteniamo che le vibrate proteste di FIPSAS e nostre, date le tempistiche del provvedimento e della sua rettifica, possano aver influito direttamente sulla decisione di stralciare l’argomento dalla manovra, ma non possiamo esimerci dal proporre alcuni interrogativi:
- lo stralcio è figlio del dissenso popolare o della paura di perdere consensi?
- è stato fatto in attesa di una stangata più forte?
- qualche sconosciuto lo aveva infilato nel testo della manovra in modo surrettizio, come è purtroppo successo per altri argomenti, costringendo ad una pasticciata rettifica?
- perché l’unico cambiamento rispetto a proposte precedenti riguarda la modifica dell’assegnazione dei proventi della tassazione?
Si vede infatti che ufficialmente sono scomparse le assegnazioni alle organizzazioni della pesca professionale che ne erano le principali assegnatarie nelle precedenti proposte. Sono però comparse le assegnazioni del 40% direttamente al MIPAAF per non meglio precisate attività e un altro 40% da destinare a sostegno di una non definita attività sportiva. In ambedue i casi l’enunciazione dei reali obiettivi e destinatari di queste quote sarebbe stata normata per mezzo di futuri decreti: ovvero, avrebbe potuto uscirne di tutto e di più, non essendoci un progetto normativo chiaro per scopi ed obiettivi.
Purtroppo non abbiamo risposte a questi interrogativi, ma ci siamo attivati per tentare di capire il perchè di questo andirivieni. In ogni caso continua a sembrarci strano che un argomento del genere fosse entrato nel testo, sia per congruità con il resto degli articoli, sia perché gli importi “rastrellabili” con la licenza sarebbero stati sicuramente di ordini di grandezza inferiori alle necessità in gioco.
E vogliamo ancora aggiungere che una gabella simile correrebbe il serio rischio di produrre una riduzione delle entrate (IVA, IRPEF ecc. per diminuita attività) piuttosto che produrre nuove entrate per il bilancio dello Stato.
In questa sede vogliamo ribadire, per quanto superfluo e/o doveroso (passateci l’ossimoro), che FIPIA sarebbe stata comunque fuori da una eventuale suddivisione dei denari che la proposta prevedeva di assegnare alle attività sportive. Noi ci occupiamo e vogliamo continuare ad occuparci della pesca in apnea ricreativa e della sua difesa, in un quadro di sostenibilità ambientale e di rispetto delle norme.
Stiamo comunque in campana: non riteniamo sia finita qui!